RASSEGNA DI TEATRO PARTECIPATO

Dal 17 Gennaio 2025 al 9 Maggio 2025

RASSEGNA DI TEATRO PARTECIPATO

Nella sala Eleonora Duse (ex Ridotto) del teatro Cagnoni di Vigevano

Direzione Mimmo Sorrentino

Se dovessi definire Mimmo Sorrentino in poche parole, non avrei dubbi nel definirlo come uomo di teatro nel senso più radicale del termine. L’arte teatrale esiste da più di duemila anni e dal mondo greco ai giorni nostri è sempre stata un’arte immersa nella vita della città. E’ sempre stata un’arte sociale. Ed è proprio in questa chiave che Mimmo la pratica da sempre. Il suo teatro resta erede della grande tragedia greca.

Massimo Recalcati

Il teatro che proponiamo è popolare.

Quando si dice “cultura popolare” i più pensano alla festa in costume. Al folclore inutile, riverniciato, a una nostalgia da programma televisivo, al “come si stava bene”, al “quelli erano bei tempi”. Cioè all’orrore. La cultura popolare è invece Verdi che blinda il teatro dove prova perché non vuole che la gente canticchi i ritornelli delle sue opere prima ancora di averle messe in scena. E’ Mozart che suona la sua energia nelle bettole. E’ Fellini che riempie con “La dolce vita” le sale cinematografiche. Sono le poesie di Leopardi che gli adolescenti continuano ad amare. E’ l’artigiano che lavora ad opera d’arte. L’operaio che si percepisce come parte del tutto che produce. Il cibo cucinato come si deve. E’ l’antispreco. I suoi valori non sono la comodità, la fretta, l’iperconsumo, ma la pazienza, la precisione, la ribellione, il non dare nulla per scontato, l’immaginazione. E soprattutto la “cura”. La cultura popolare è prendersi cura delle persone, delle cose, degli animali, delle piante, dell’aria, della vita. Sarebbe giusto considerarla patrimonio dell’umanità.

Il nostro teatro popolare è prendersi cura sia di chi recita che degli spettatori. Parla in modo chiaro, diretto, semplice, poetico. Un parlare che fa nascere idee, smuove i ricordi, fa viaggiare l’immaginario. Fa uscire dal teatro con il desiderio di raccontare lo spettacolo che si è visto, di raccontare di sé stessi. Di consigliarlo come si consiglia una buona osteria, un bravo artigiano.

Il teatro che proponiamo è tradizionale

C’è un tesoro nella casa accanto”.

Ma io non vedo nessuna casa”.

Allora costruiamola”

Questo dialogo tratto da un film dei fratelli Marx definisce in maniera perfetta cos’è la tradizione: un tesoro invisibile in una casa che non c’è. Cioè tutt’altra cosa da quello che i più pensano quando si dice teatro tradizionale, ossia lo Shakespeare recitato come si deve, la fedeltà al testo, all’attore che si vede che è un grande attore, alla sontuosità delle scene, all’eleganza dei costumi, alle luci d’atmosfera, al noiosissimo teatro dell’abbonato. In altre parole, quando si dice teatro tradizionale, di solito si pensa all’orrore.

Noi invece quando diciamo tradizione pensiamo a Eduardo De Filippo che da bambino portava il caffè nei camerini degli attori per impararne l’arte. A Dario Fo che da attore affermato va a scuola da Lecoq Agli spettatori ateniesi che tiravano giù dalla scena i “pessimi” attori perché offendevano Dionisio. Cioè la tradizione per noi è quell’inestimabile tesoro sotterrato in un teatro che non c’è e che di volta in volta va costruito e ricostruito.

Mimmo Sorrentino

GLI SPETTACOLI

17 e 30 gennaio: “Case Popolari”

Con Luca Cavalieri, Adriana Busi, Monica Patricia Garcia, Gerardo Galantucci e Giuseppe Sciacca.

“Case popolari” testimonia come l’arte possa essere uno strumento di trasformazione sociale. Dove prima c’era il disagio, dopo c’è stato il teatro. Testimonia come sia la tragedia a partorire la rinascita. L’immaginazione umana per quanto prodigiosa non sarebbe mai stata capace di inventare le storie ascoltate da quegli abitanti per lo più analfabeti.

6 e 7 marzo: “Le mille e una cura”

Con Monica Garcia Patricia, Adriana Busi, Gerardo Galantucci e Giuseppe Sciacca.

Il titolo ricalca uno dei più bei titoli della storia della letteratura, “le mille e una notte”. Mille più uno. Nessuno ha inventato un’espressione più appropriata per descrivere l’infinito. E infinita è la cura. Essa nasce dal dolore e dalla mano di qualcuno che ti offre qualcosa di meglio del dolore. Questa frase che mi fu detta da una ragazza anoressica è ciò che accade in “Le mille e una cura”. Accade attraverso la parola perché la parola cura.

13 e 14 marzo: “Il berretto a sonagli”

Con Liborio Oresti, Sonia Barbic, Luca Cavalieri, Monica Garcia Patricia, Enzo de Stefano, Daniela Mosconi, Monica De Vizzi e Adriana Busi.

E’ dal 1991 che rappresentiamo “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello. La prima messa in scena fu all’Istituto Roncalli. Questo spettacolo ci accompagna da trenta tre anni. Più che la razionalità di Ciampa, quello che mi ha sempre più colpito è l’umanità di Beatrice. Una donna che sceglie di passare per pazza pur di salvare la vita delle persone che hanno offeso la sua dignità, ossia il marito e la sua amante. L’essere per la vita è la vera rivoluzione e non credo sia un caso che questa rivoluzione la compia una donna.

3 e 4 aprile: “Non si lascia nessuno indietro”

Con Luca Cavalieri e gli alpini di Vigevano

“Non si lascia nessuno indietro” è nato nella sede dell’associazione alpini di Vigevano. Racconta la storia d’Italia dalla parte degli italiani alpini, ossia delle persone comuni. Quelli che sudano lavoro. Che cantano. Che sono carne da macello. Imprecatori. Altruisti. Generosi. Ingegnosi. L’Italia dei gregari.

8 e 9 maggio: “L’infanzia dell’alta sicurezza”

Con detenute della sezione dell’alta sicurezza della Casa di Reclusione di Vigevano.

Nell’Infanzia dell’alta sicurezza, come scrive Nando Dalla Chiesa, “si viene presi da un turbamento fulmineo…le parole fluiscono a metà tra la scimitarra e la poesia…sembra un miracolo”. Questo spettacolo è stato rappresentato al teatro nazionale di Torino, all’Elfo Puccini a Milano, al teatro dell’Argine a Bologna, al teatro Palladium di Roma, nelle aule magne delle università di mezz’Italia. Su di esso abbiamo costruito il documentario “Cattività”, prodotto da Rai Cinema e andato in onda a RAI TRE in Fuori Orario. E’ stato visto da oltre cinquemila persone. Ci emoziona e ci spaventa il peso di riportare in scena uno spettacolo così apprezzato.

INIZI SPETTACOLI ORE 21 – INGRESSO 10 EURO.

Per Informazioni e prenotazioni: teatroincontrocoopsoc@gmail.com o su whatsapp al numero 351 8589448.