progetto di narrazione e musica di Sara Urban e Daniele Soriani, nato nell’ambito del progetto LADICO e del Laboratorio Donne nello STEM in collaborazione con l’Università di Torino, rivolta alle donne che si sono dedicate e si dedicano alle scienze. Lo spettacolo viene offerto gratuitamente a tutta la cittadinanza, con particolare riferimento agli studenti delle Scuole Secondarie di primo e secondo grado. Collaborano alla realizzazione delle iniziative l’Associazione Rete Cultura, Soroptimist e l’Associazione Donne Medico, rappresentata dalla dottoressa Lidia Decembrino.
Intrepide esploratrici del reale, raffinate intellettuali, sognatrici capaci di spingersi oltre i confini del consentito, del “normale”, di un destino che sembrava essere già scritto. Perché per le donne, a lungo, è stato così. C’erano strade già tracciate, binari obbligati, stanze che non potevano essere “tutte per sé”.
Le storie delle donne che si sono dedicate e si dedicano alle scienze, abbattendo gabbie di stereotipi e valicando muri di im-possibilità, rappresentano oggi modelli fondamentali.
Sono le storie di chi sa andare oltre il crinale, oltre la strada già battuta. Donne che hanno trasformato con audacia la propria esistenza. Scienziate che hanno saputo imprimere cambiamenti nei propri ambiti di studio e delineare nuove prospettive nella ricerca scientifica.
Con pazienza, calma e costanza. Con passi leggeri e decisi, e occhi capaci di rivelare la trama invisibile della realtà e il suo eterno rigenerarsi.
Cinque storie di donne, narrate con musica e parole.
Brevi ritratti di scienziate che hanno lavorato, in tempi diversi e luoghi diversi, nelle discipline scientifiche e tecnologiche. Un concerto, un intreccio di voci che evoca pensieri, idee, e la poesia tutta umana che la scienza reca in sé. Maria Sibylle Merian ha inseguito voli di farfalle, che l’hanno condotta lontano per studiare il mutare che è nelle cose del mondo.
Margaret Ann Bulkley perde il suo nome e diventa il dottor James Miranda Barry, il medico che per primo, per prima, ha eseguito un parto cesareo salvando madre e bambino.
Rosalind Franklin, chiamata dai colleghi maschi la “terribile Rose”, non amava sottomettersi e sapeva guardare lontano: è lei ad aver scattato Photograph 51, la prima nitida immagine del DNA.
Rosalyn Yalow, premio Nobel per la Medicina, madre e scienziata, pensatrice libera con lo sguardo rivolto al futuro.
Maryam Mirzakhani, la prima medaglia Fields iraniana, la prima medaglia Fields donna, un modello per molte altre.
Storie di meravigliose metamorfosi, perché quelle che sembravano bruchi si sono poi tramutate in farfalle.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.