Evento della sezione Prosa
presentano
in
da Molière, Da Ponte, Mozart
con Arturo Cirillo
e con (in o.a.) Irene Ciani, Rosario Giglio, Francesco Petruzzelli, Giulia Tripletta, Giacomo Vicentini
scene di Dario Gessati
costumi di Gianluca Falaschi
luci di Paolo Manti
musiche di Mario Autore
assistente alla regia Mario Scandale
regista assistente Roberto Capasso
assistente scenografo Stefano Pes
costumista collaboratrice Anna Missaglia
La mia passione per il personaggio di Don Giovanni, e per il suo inseparabile alter ego Sganarello (come Hamm e Clov di “Finale di Partita”, o come Don Chisciotte e Sancho Panza) nasce all’inizio soprattutto dalla frequentazione dell’opera di Mozart/Da Ponte. Sicuramente i miei genitori mi portarono a vederla al San Carlo di Napoli, come sicuramente vidi il film che ne trasse Joseph Losey nel 1979. Ma l’incontro veramente decisivo con questo personaggio, e con l’opera mozartiana, avvenne intorno ai miei vent’anni, epoca in cui frequentavo l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma. Uno storico insegnante di Storia della Musica, Paolo Terni, ci fece lavorare proprio sul “Don Giovanni” e in una forma che potrei definire di “recitar-cantando”, in cui ci chiese di interpretare il bellissimo libretto di Lorenzo Da Ponte (bellissimo per poesia, musicalità e vivacità, ma anche perché – e non lo dico solo io – è una delle opere più alte, dal punto di vista linguistico, della letteratura italiana). Oltre al libretto dapontiano recitavamo rapportandoci con la musica di Mozart, con i suoi ritmi e le sue melodie. E in quella occasione questa irrefrenabile corsa verso la morte (l’opera si apre con l’assassinio del Commendatore e si conclude con lo sprofondare di Don Giovanni nei fuochi infernali), questa danza disperata, ma vitalissima, sempre sull’orlo del precipizio, questa
sfida al destino (o come direbbe Amleto: “al presentimento”) mi è apparsa in tutta la sua bellezza e forza. Negli anni successivi (come chi conosce un po’ il mio teatro sa) tra i miei autori prediletti si è imposto decisamente Molière, quindi mi è parso naturale lavorare su una drammaturgia che riguardasse sia il testo di Molière, appunto, che il libretto di Da Ponte. Anche il discorso musicale da tempo, o forse da sempre, mi coinvolge, e quindi ho deciso di raccontare questo mito, che è Don Giovanni, usando forme e codici diversi, conservando di Molière la sua capacità di lavorare su un comico paradossale e ossessivo, che a volte sfiora il teatro dell’assurdo, e di Da Ponte la poesia e la
leggerezza, a volte anche una “drammatica leggerezza”. Poi c’è la musica di Mozart che di questa vicenda riesce a raccontare sia la grazia che la tragedia ineluttabile.
Perché in fondo questa è anche la storia di chi non vuole, o non può, fare a meno di giocare, recitare, sedurre; senza fine, ogni volta da capo, fino a morirne.
Arturo Cirillo
Arturo Cirillo si è avvicinato al teatro attraverso lo studio della danza, sia classica che contemporanea. Si diploma, come attore, all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma nel 1992.
Ha lavorato come interprete con Massimo Castri, Pierpaolo Sepe, Davide Iodice, Massimiliano Civica e, soprattutto, con Carlo Cecchi, restando nella sua compagnia dal 1993 al 2002. Tra i riconoscimenti vinti ricordiamo: diversi premi Ubu sia come regista che come interprete, premio Coppola-Prati, premio Hystrio, premio Vittorio Gassman, premio Vittorio Mezzogiorno, Premio Franco Enriquez e il Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro in più occasioni. Successivamente si dedica anche alla regia teatrale, tra cui ricordiamo Mettiteve a fa’ l’amore cu me! di Eduardo Scarpetta, Le cinque rose di Jennifer e L’ereditiera di Annibale Ruccello, Fatto di cronaca di Raffaele Viviani a Scampia, La piramide di Copi, L’inseguitore di Tiziano Scarpa, La morsa di Luigi Pirandello, Il
vantone di Plauto/Pasolini, Lo zoo di vetro e La gatta sul tetto che scotta di Tennessee Williams, Liolà di Luigi Pirandello, Miseria e nobiltà di Eduardo Scarpetta e Lunga giornata verso la notte di Eugene O’Neill. Nel cinema ha lavorato come attore con Mario Martone, Silvio Soldini, Wilma Labate, Tonino De Bernardi, Francesco Suriano. Per la lirica, Cirillo firma le regie di L’Alidoro di Leonardo Leo e direzione di Antonio Florio; Napoli milionaria! di Nino Rota da Eduardo De Filippo con la direzione musicale di Giuseppe Grazioli; La donna serpente di Alfredo Casella, condotta da Fabio Luisi e successivamente da Gianandrea Noseda; La cenerentola di Gioachino Rossini diretta da Lin Yi-Chen. Con il Teatro Stabile delle Marche ha diretto e interpretato Otello di William Shakespeare (2009), L’avaro di Molière (2010), Scende giù per Toledo di Giuseppe Patroni Griffi (2010), La purga di Georges Feydeau (2012), e ha portato in scena a Parigi lo spettacolo, già nel suo repertorio, Le cinque rose di Jennifer di Annibale Ruccello. Marche Teatro ha co-prodotto assieme a Tieffe Teatro Chi ha paura di Virginia Woolf? Di Edward Albee. Nel 2018 Cirillo porta in scena La scuola delle mogli di Molière, una co-produzione Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Stabile di Napoli. Nel 2019 debutta al Napoli Teatro Festival Italia con Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen con l’adattamento di Antonio Piccolo produzione Marche Teatro e Teatro di Napoli-Teatro Nazionale. Nel 2021 porta in scena sempre prodotto da Marche Teatro Il gioco del panino di Alan Bennett. Dal 2022 al 2024 è in tournée con Cyrano de Bergerac produzione Marche Teatro, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova, ERT-Teatro Nazionale. Nel 2023 Arturo Cirillo vince il Premio Associazione Nazionale dei Critici di Teatro come regista e attore per Il gioco del panino e per Cyrano de Bergerac che si aggiudica anche il Premio Le Maschere del Teatro per i costumi di Gianluca Falaschi e varie candidature nei Premi Ubu, Le Maschere del Teatro e Hystrio Twister. Dal giugno 2024 è nominato direttore della Scuola di Teatro del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale. Nella Stagione 2024 2025 debutta con il nuovo spettacolo Don Giovanni da Molière, Da Ponte, Mozart prodotto da Marche Teatro, Teatro di Napoli-Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova, ERT Emilia Romagna Teatro e sempre con Marche Teatro è in tournée anche con Ferdinando di Annibale Ruccello.
Durata dello spettacolo: un’ora e trentacinque minuti senza intervallo
BIGLIETTI (comprensivi del diritto di prevendita):
Posto Unico Intero €. 32.00
Posto Unico Ridotto €. 30.00
Loggione €. 12.00
ACQUISTA da domenica 26 ottobre 2025