Sabato 21 settembre alle ore 10,00 presso il ridotto del Teatro Cagnoni di Vigevano verrà presentato il volume contenente la raccolta autobiografica dei ricordi di Donato Locoro. Il lavoro, presentato da ANMIC PAVIA (Associazione Invalidi Civili) di cui Locoro è il responsabile della sede di Vigevano e Vicepresidente provinciale, vuole festeggiare i suoi 91 anni di età, sempre al servizio della città.
Il testo, realizzato con il contributo e sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, della Fondazione Comunitaria della Provincia di Pavia, del Centro Sportivo Mondetti e del Centro Commerciale Risparmio Più e con il Patrocinio di Comune di Vigevano raccoglie le memorie del decano della politica vigevanese, più volte assessore e consigliere a Vigevano per il PSI.
Alla presentazione, moderata dal direttore dell’Informatore vigevanese Mario Pacali, parteciperanno il sindaco di Vigevano Andrea Ceffa, l’assessore ai Servizi sociali Marzia Segù, il direttore dell’ATS di Pavia Giancarlo Iannello, il presidente ANMIC e FAND regionali Angelo Achilli oltre all’autore.
Donato Locoro approda a Vigevano nel 1952 e da allora percorre e sperimenta tutti gli spazi fisici ed esistenziali di una città in crescita. Passa dalla dimensione professionale che abbraccia le competenze calzaturiere fino al Sindacato e alla Politica e la sua storia si intreccia con lo sviluppo, la ricerca della vocazione e il successivo declino di una città che ha comunque saputo accoglierlo e offrigli spazi di intervento ampi e dinamici.
Donato Locoro rappresenta da anni il punto di riferimento della Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili con la direzione della sede di Vigevano in via Della Costa oltre che come vicepresidente del Consiglio Provinciale. Nell’ ultimo periodo si occupa anche della sede del Patronato SIAS del Movimento Cristiano Lavoratori.
Il lucido racconto dei passaggi storici avviene con l’affascinante affabulazione dialettica di un uomo del Novecento che porta ancora oggi con sé il mito della correttezza in politica. Un atteggiamento che rasenta l’ingenuità di fronte alla personalizzazione spinta di oggi e che lo porta ad una serena disillusione sul nostro futuro.
Rimane, ancora forte e determinato, l’entusiasmo e la competenza nella lotta per i diritti delle persone con disabilità, quasi a chiudere un cerchio che da lì parte e che vede l’uomo, la persona, con i suoi diritti inalienabili al centro del mondo. La battaglia possibile è forse solo e ancora questa: dalla parte dei più deboli lasciando un’eredità di lotta per l’affermazione dell’uguaglianza e dell’equità sociale, che poi è anche il senso più vero della sua passione politica.